Riflessione autentica delle sfaccettature del silenzio, uno degli elementi centrali del vissuto della quarantena per il covid. Il silenzio "vive dove vuole, nei salotti, nelle case dei poveri e quelle dei ricchi" paradossale elemento di unificazione pur se nato dalla distanza. L'immediatezza di alcune immagini resistuisce l'universalità delle esperienze "È amico, sa consigliare. È paziente, sa ascoltare"
Il silenzio è una nuvola rosa,
leggera, invisibile.
Regna nella notte stellata,
nei boschi fra larici muschiosi
e pioppi argentati.
Il silenzio vive negli anfratti, nelle grotte,
vive dove vuole, nei salotti, nelle case dei poveri e quelle dei ricchi.
Il silenzio è allegro, discreto, a volte pesante.
E’ saggio pensatore.
E’ amico, sa consigliare.
È paziente, sa ascoltare.
Il silenzio ti porta indietro nel tempo,
fa vivere il presente e t’immerge nel futuro.
Il silenzio non ha voce ma ti parla,
non ha orecchie ma ti ascolta.
Il silenzio è consigliere
in questo momento raccapricciante.
Il silenzio è sincero,
è mio amico, mi invita a riflettere.
Soprattutto ora che il mondo è sconvolto,
il virus si è impossessato della nostra salute,
delle nostre libertÃ
quotidianità e dignitÃ
lasciandoci confusi e increduli
in un futuro incerto.
Potenza, 5 marzo 2020
Isabella Bruno