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LA GRANDE PAUSA

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In questo periodo storico di spavento e cambiamento, la pausa è un momento che va vissuto, analizzato e condiviso.

  • Immagine del redattoresdm

I nuovi eroi


Questo immenso cielo raccoglie tra le sue braccia tutta la tristezza dei nuovi re senza corona. Sono tutti coloro che arrivano con una valigia e ne restano senza. Non hanno medaglie e non sono eroi, si dice saranno padroni del regno dei cieli. Sono i poeti all’angolo della strada che non hanno il foglio sul quale scrivere, gli indiani che cercano di vendere il romanticismo, le filippine che spazzano le stanze dei borghesi, le rumene che si occupano delle persone anziane, sono tutti coloro che non hanno diritti e rete di protezione coloro che scompariranno senza neanche apparire, senza un fiore o una lacrima. Non sono partiti per la pace o per la guerra, non hanno nome, articoli, interviste. Silenziosamente tracciano con una lacrima la loro solitudine sui marciapiedi della città, sotto le luci del falso benessere, invisibili al cuore invisibili agli occhi.


(S.D.M.)



In questo tempo di riflessione sarebbe opportuno che non si rivolgessi lo sguardo solo verso se stessi, ma si guardasse al di fuori della propria finestra, al di fuori della propria comodità. Se è difficile stare a casa, lo è ancora di più quando si deve stare in un "non luogo", in un posto che non ci appartiene che è di passaggio. Quando si viaggia da anni in cerca di un "focolaio", un luogo dove stare e dove mettere radici, un momento del genere, è disperante, rallenta ancor di più il processo. Il sogno sembra ancora una volta allontanarsi di più, rischiando di perdere i contorni e sfumare. E senza sogni, senza casa, e senza famiglia la vita diventa una mera sopravvivenza. Con l'augurio che questo periodo ci possa far aprire gli occhi e lo sguardo verso gli altri, senza timore o imbarazzo, ma con una forte empatia. Pensando che potremmo essere al di là di quel filo, che la nostra vita potrebbe essere stata diversa. Non si parla di leggi politiche, si parla di educazione civica, di spirito di solidarietà, di umanità. Ogni uomo ha diritto di vivere come tale, e se le condizioni non glielo consentono, ciascun essere umano, deve almeno con il pensiero farsene carico. Ognuno di noi è responsabile della società nella quale viviamo. Se vediamo che l'umanità fallisce, vuol dire che anche noi stiamo fallendo, non è la società, ma noi divorati e accecati dall'egoismo e dalla comodità. E' semplice pensare che è colpa degli altri, delle istutituzioni, di colui che ha scelto quel destino. Il mondo è fatto anche di persone che non scelgono, che non possono scegliere. Sono nati sotto una stella sbagliata e devono vagare nello spazio per cercarne una che li possa illuminare. Non spegniamo quelle stelle, teniamole accese per illuminare il cammino di ognuno.


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